Metropolitan online

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Non tutto viene svelato, si entra "realmente", con tanto di rumore di passi. Sembra di attraversare davvero i corridoi per infilarsi in questa o in quella galleria. E non c'è una "visita virtuale" delle stanze, ma sono piuttosto le opere che si presentano a chi accede, in un cambio di paradigma originale. The Met Unframed, il progetto del Metropolitan Museum di New York imperniato sulla realtà aumentata, è uno degli esperimenti più interessanti ideati dai musei in questa pandemia.
In sinergia con Verizon, il Met ha sviluppato una app (più precisamente una Interactive Virtual Art Experience) che funziona su tutti i dispositivi smart 4G o 5G. Si accede da un codice QR e poi si cammina, sul modello di Google Street View. Si entra nelle stanze, si può sostare nelle gallerie, riprodotte molto fedelmente anche nei dettagli. E fin qui l'esperimento sarebbe abbastanza normale. L'idea vincente sta nel non mostrare tutto, ma nel ridurre le dimensioni del museo per fare una selezione di capolavori da raccontare. Come?
In modi diversi. Per esempio attraverso dei quiz per mettere alla prova le conoscenze personali sull'arte. Davanti ad uno dei famosi autoritratti di Rembrandt ci si può fermare e rispondere a domande come «Quanti anni aveva Rembrandt quando dipinse questo?». E via con altre curiosità sull'artista e sul suo mondo. Ci sono degli approfondimenti per iscritto, che non sono delle generiche biografie del pittore, ma dei veri e propri focus su quel genere, cioè il ritratto di sé stessi. Si scopre così che l'artista aveva sviluppato un vero e proprio metodo per realizzare autoritratti, un metodo che ha fatto scuola. Oppure che questo genere è stato intimamente connesso alla sensibilità di Rembrandt.
Il direttore del Museo, Max Hollein, si dice convinto che questo progetto sia perfettamente collegato con la natura del Met, che, afferma, «è sempre alla ricerca di modi per connettere le persone all’arte e alle idee. Un elemento, questo, che abbiamo scoperto essere più forte che mai in questo anno di sfide, isolamento e restrizioni. Tutte cose che hanno tenuto lontane le persone dal museo. Quindi, quando è nata questa partnership con Verizon, abbiamo intravisto l'opportunità di utilizzare la tecnologia per portare il Museo al pubblico ovunque questo fosse, con un'esperienza virtuale innovativa in cui è possibile esplorare gli spazi del Met e interagire con la collezione». La visita prosegue con il progressivo attraversamento di diversi livelli, in un lento avvicinarsi al contenuto delle opere, alla loro fruizione a distanza. Hollein crede che esperimenti come questo possano "catturare" nuovi appassionati d'arte, specie tra i giovani.
E lo stesso The Met Unframed offre una varietà di modi per godersi il museo virtuale: si possono esplorare le gallerie e gli spazi e conoscere le opere in mostra; si può partecipare ai giochi virtuali e "prendere in prestito" i pezzi preferiti per vedere come l'ambiente e il contesto potrebbero cambiare il modo in cui viviamo un'opera d'arte. Un progetto come questo può espandere i modi in cui chiunque, ovunque può sperimentare e apprezzare l'arte.

Artisti
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