Podcast artistici

Podcast artistici

Ora è boom anche da noi. Tutti fanno e ascoltano podcast. E sono ancora più magici della radio, perché sono un universo narrativo così particolare e potente da creare nell'ascoltatore un effetto di intimità e coinvolgimento assoluto. Tutti hanno capito la potenza dei podcast, dai comunicatori alle aziende alle istituzioni. I nostri musei molto meno.
Alcuni si sono affacciati al mondo podcast durante il lockdown, ma sono ancora troppo pochi. E per la maggior parte di loro un podcast è «voci che parlano a un microfono»: la complessità e la qualità del podcast narrativo sono ancora pressoché sconosciute ai nostri musei. Eppure sembra pensato proprio per loro, per farli uscire davvero dalle loro mura ed entrare nelle case di tutti.
E proprio ora, in un momento di grande emergenza, i musei dovrebbero servire ancor di più come casa comune, spazio libero di riflessione collettiva dove trovarsi uniti nonostante le distanze fisiche, e soprattutto come luogo di accoglienza e conforto. Nulla giunge davvero dove arrivano i podcast.
Col tempo infatti hanno sviluppato una struttura e un linguaggio propri, e hanno dato vita a quel modo tutto peculiare di narrare che compone sapientemente voce, musiche e suoni. I podcast narrativi arrivano dritti dall'orecchio al cuore, stimolano empatia, rapiscono col potere del suono e della voce. Fanno volare l'immaginazione in modo molto più intenso e concreto di un video o della parola scritta, al punto che podcaster e ascoltatore diventano a tutti gli effetti co-creatori del racconto. Ecco perché tra loro si crea intimità. Di lui ci possiamo fidare.
Con un podcast di qualità, anche un museo può diventare "uno di noi" e raggiungere e coinvolgere persino chi non l'ha mai conosciuto. Può raccontare le proprie storie in modo che tutti possano riconoscersi. Quale museo, poi, non ha prodotti audio per accompagnare la visita? Ce li hanno tutti, oramai. Perché consentono di ottenere informazioni senza spostare la vista da ciò che si ammira. Sono l'alternativa più vicina e valida a una brava guida in carne e ossa. Gli audio dei musei, insomma, sono sempre più simili ai podcast. Anche nella tecnologia, specie ora che il Covid ci ha fatto abbandonare le vecchie audioguide per passare agli smartphone personali. Tecnologia e racconto diversi e nuovi, dunque.
Ma allora perché non unire le forze e costruire un "sistema audio" fatto di guida alla visita e serie podcast propriamente dette, così da accompagnare la comunità del museo in ogni momento? Per creare innanzitutto curiosità per il museo; poi, durante la visita, per informare e provocare, creando nuove curiosità; e, dopo la visita, per stimolare riflessioni e dibattiti. E far nascere sempre nuove storie.

Artisti
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Opere (146)